Il 9 luglio 1299 papa Bonifacio VIII era in procinto di lasciare Roma per intraprendere un lungo viaggio destinato a toccare la Francia e l’Inghilterra, per vedere di persona i due sovrani, acerrimi nemici, che si stavano affrontando in una guerra devastante per entrambi i paesi.
Era convinto che
incontrarli fosse il solo modo per riappacificarli, e suggeriva una soluzione
pacifica e “romantica” al lungo conflitto franco-inglese.
Poiché
si combatteva per il possesso di un vasto e ricco feudo conteso, la Guascogna,
si sarebbe potuto risolvere ogni cosa tramite un doppio matrimonio.
Filippo IV
aveva una giovane figlia, Isabella, che gli somigliava molto, essendo celebrata
come “la Bellezza delle Bellezze”; anche la sorellastra Margherita era una donna
molto attraente, nota come “la Perla di Francia”.
Edoardo II, a detta del papa,
essendo rimasto vedovo poteva sposare Margherita, mentre il giovane Edoardo di
Carnarvon, erede al trono di Londra, avrebbe a suo tempo impalmato Isabella.
Considerando il feudo conteso come dote per le due donne, che avrebbero dovuto in ogni caso versare alla corona inglese una ingente somma
come dote, si sarebbe sistemata la spinosissima questione.
Purtroppo
Bonifacio VIII non poté partire, perché cadde in uno stato di malattia che
secondo le fonti lo condusse vicino alla morte.
Si riebbe solo perché, proprio
in quei mesi, arrivava a lui un medico catalano in fuga da Parigi, dove aveva
subito una terribile esperienza a opera dell’Inquisizione. Era Arnaldo da
Villanova, di cui il papa dirà così:
Ho incontrato un Catalano che fa miracoli,
cioè maestro Arnaldo da Villanova. Egli mi ha fabbricato dei sigilli d’oro e
una cintura che porto su di me, e che mi preservano dal dolore della pietra
[calcoli renali] e da numerosi altri
dolori. Egli mi ha rimesso al mondo.
(da
A. Paravicini Bagliani, Bonifacio VIII,
Torino, Einaudi, 2003)
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